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TIRO al BARATTOLO

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Affari e carità

Ogni giorno, Papa Francesco non finisce di meravigliarci e donarci stimoli e riflessioni. A Cagliari ha paralto di Gesù che “ha scelto la via dell’umiltà e del servizio ... Gesù non è stato indeciso, non è stato qualunquista”
Nell’intervista alla Civiltà Cattolica ha parlato della Chiesa come un Ospedale da Campo, a Cagliari ha ricordato “che la carità non è un semplice assistenzialismo, e meno un assistenzialismo per tranquillizzare le coscienze. No, quello non è amore, quello è negozio, quello è affare.
Deve conoscere bene, il Papa, l’anima dell’uomo e difetti di tante organizzazioni caritative che hanno trasformato il servizio in negozio utilizzando contributi, concorsi, progetti, finanziamenti per mantenere se stesse e coloro che ci lavorano vendendo fumo e sottraendo il dovuto ai poveri. Troppo spesso i poveri sono diventati un affare e la carità un lavoro, un impiego come un altro. Invece dice il Papa “La carità, l’amore è una scelta di vita, è un modo di essere, di vivere, è la via dell’umiltà e della solidarietà. Non c’è un’altra via per questo amore: essere umili e solidali”.

È molto forte, dirompente aver sottolineato che “Gesù non è venuto nel mondo a fare una sfilata, per farsi vedere. Non è venuto per questo”. Sembra che il papa conosca bene la vanità umana: “Alcuni si fanno belli, si riempiono la bocca con i poveri; alcuni strumentalizzano i poveri per interessi personali o del proprio gruppo. Lo so, questo è umano, ma non va bene! Non è di Gesù, questo. E dico di più: questo è peccato! E’ peccato grave, perché è usare i bisognosi, quelli che hanno bisogno, che sono la carne di Gesù, per la mia vanità. Uso Gesù per la mia vanità, e questo è peccato grave!”. C’è un antidoto a tutto questo: “Non possiamo seguire Gesù sulla via della carità se non ci vogliamo bene prima di tutto tra noi, se non ci sforziamo di collaborare, di comprenderci a vicenda e di perdonarci, riconoscendo ciascuno i propri limiti e i propri sbagli. Dobbiamo fare le opere di misericordia, ma con misericordia! Con il cuore lì”.